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Diritto di accesso: banche e istituti di credito obbligati a rispondere alle istanze 150 150 Graziella Pascotto

Diritto di accesso: banche e istituti di credito obbligati a rispondere alle istanze

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9313 del 4.4.2023 si è pronunciata sulla domanda di un correntista proposta nei confronti della sua Banca, volta a far accertare l’inadempimento di quest’ultima all’obbligo di riscontrare l’istanza di accesso ai dati personali, con violazione del Regolamento UE 2016/679 (artt. 15 e seg. GDPR) e l’art. 7, d.lgs. n. 196/2003.
Per la Corte la domanda è fondata. L’ art. 12 del Reg. UE n. 679/2016 onera il soggetto destinatario della richiesta di accesso agli atti di «fornire al richiedente informazioni in ordine all’esistenza dei dati personali, e ciò solo per effetto dell’istanza di accesso presentata dall’interessato». Ne consegue che la Banca avrebbe dovuto fornire compiuto riscontro alla richiesta di accesso agli atti entro i termini previsti dalla normativa vigente o avrebbe, comunque, dovuto chiedere una proroga, al fine di effettuare eventuali verifiche. Infatti, è il destinatario dell’istanza di accesso ai dati a dover essere considerato onerato dell’obbligo di fornire risposta in ordine al possesso o meno dei suddetti dati personali e non può invece ritenersi l’istante onerato della prova di tale circostanza fattuale.
Appello cautelare e deducibilità di nuovi elementi di prova: parola alle Sezioni Unite
Roulotte e camper adibiti ad abitazione, serve il permesso di costruire? 150 150 Graziella Pascotto

Roulotte e camper adibiti ad abitazione, serve il permesso di costruire?

Il Comune di Pravisdomini (PN) ingiungeva ad un uomo di rimuovere una casa mobile, installata su un lotto di terreno con destinazione agricola, dotata di allacciamento elettrico, scarico in vasca interrata e approvvigionamento idrico, e su cui erano state eseguite anche altre opere minori, tra cui un barbecue fisso, in quanto abusiva non essendo stato rilasciato apposito titolo edilizio.
Il caso giungeva sino al Consiglio di Stato che respingeva il ricorso dell’uomo (sentenza n. 3369 del 12.4.2023): sono interventi di nuova costruzione, soggetti a permesso di costruire, tutte le installazioni di manufatti leggeri e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes o campers, da utilizzare come abitazioni, ambienti di lavoro, o come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee. Nel caso concreto non erano ravvisabili elementi atti a comprovare che il camper e l’ulteriore manufatto fossero precari, anzi – dalle affermazioni del ricorrente – risultava come egli avesse utilizzato la roulotte per stabilirvi la residenza al fine di fronteggiare le necessità abitative primarie del proprio nucleo familiare in attesa di assegnazione di un alloggio popolare.
Camper adibito ad abitazione? Serve il permesso di costruire
La Corte di giustizia dell’Ue boccia il rinnovo automatico delle concessioni balneari 150 150 Graziella Pascotto

La Corte di giustizia dell’Ue boccia il rinnovo automatico delle concessioni balneari

Con la sentenza odierna sulla causa C-348/22 tra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e il Comune di Ginosa, la Corte di giustizia europea ricorda che, secondo il diritto dell’Unione europea (Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12.12.2006 per l’assegnazione di concessioni di occupazione del demanio marittimo, gli Stati membri devono applicare una procedura di selezione tra i candidati potenziali qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali. L’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico.
Pertanto l’obbligo, per gli Stati membri, di applicare una procedura di selezione imparziale e trasparente tra i candidati potenziali, nonché il divieto di rinnovare automaticamente un’autorizzazione rilasciata per una determinata attività, sono enunciati in modo incondizionato e sufficientemente preciso dalla direttiva. Poiché tali disposizioni sono produttive di effetti diretti, i giudici nazionali e le autorità amministrative, comprese quelle comunali, sono tenuti ad applicarle, e altresì a disapplicare le norme di diritto nazionale non conformi alle stesse.
Legittimità del controllo sui dipendenti mediante investigatore privato 150 150 Graziella Pascotto

Legittimità del controllo sui dipendenti mediante investigatore privato

Il Tribunale di Roma Sez. Lavoro (ordinanza 14.3.2023) ha stabilito che il datore di lavoro, laddove sospetti la perpetrazione di illeciti, può attivare conseguenti controlli, anche mediante il ricorso ad agenzie di investigazione. Nell’ordinanza si legge: “il divieto, per il datore di lavoro, di ricorrere a controlli eseguiti tramite agenzia di investigazione privata, è limitato alla verifica dell’adempimento o dell’inadempimento, da parte del lavoratore, della sua prestazione lavorativa come tale o delle sue modalità di esecuzione”, mentre è legittimo a seguito (anche del solo sospetto) di commissione di illeciti.
Legittimità del controllo sui dipendenti mediante investigatore privato

 

Diritto alla frequentazione del cane dopo la fine della relazione di fatto: a chi spetta? 150 150 Graziella Pascotto

Diritto alla frequentazione del cane dopo la fine della relazione di fatto: a chi spetta?

La Corte di Cassazione (ord. 24.3.2023, n. 8459) si è pronunciata sull’affidamento e le visite di un cane dopo la fine di una relazione di fatto.
Il Tribunale di Padova aveva riconosciuto la proprietà del cane in capo all’uomo, ma aveva disposto, nell’interesse dell’animale, il diritto della donna alla sua frequentazione.
La Corte d’Appello di Venezia, su impugnazione dell’uomo, respingeva del tutto le richieste della donna che si rivolgeva alla Cassazione.
Per la Suprema Corte il diritto di frequentazione dell’animale d’affezione, acquistato dalla coppia durante una breve relazione durata 4 mesi, non può trovare accoglimento in mancanza di prove che dimostrino l’esistenza di un legame affettivo consolidato e stabile con il cane. Tale prova risulta esclusa a causa della brevità della relazione con l’animale, nonché dalla mancanza di prove circa la sussistenza di una comproprietà dell’animale con l’ex partner.
Cassazione: affido del cane a lui se lei non prova un legame affettivo
Violazioni del Codice della Strada e stato di necessità 150 150 Graziella Pascotto

Violazioni del Codice della Strada e stato di necessità

E’ il caso di un uomo che si era posto alla guida di un’auto nonostante la sospensione della patente. Egli affermava di aver agito per stato di necessità, dovendo soccorrere la fidanzata, colta da malore. Il Ricorso veniva respinto poiché sfornito di adeguate prove.
L’uomo si rivolgeva quindi alla Corte di Cassazione censurando la sentenza impugnata per aver erroneamente interpretato le disposizioni in materia di stato di necessità, escludendo qualsiasi efficacia alla pur erronea ma incolpevole sua convinzione di trovarsi in una situazione di pericolo per la salute della propria fidanzata.
La Suprema Corte (ordinanza n. 7457 del 15.3.2023) ha confermato che, per sussistere la scriminante dello stato di necessità, è necessario che ricorra un’effettiva situazione di pericolo imminente di danno grave alla persona, non altrimenti evitabile, o, nel caso di necessità putativa, l’erronea persuasione di trovarsi in tale situazione, provocata da circostanze concrete e oggettive.
In tema di violazione del Codice della strada, non è sufficiente invocare lo stato di necessità per un malore lamentato da un passeggero, qualora non si riscontri che egli versasse in una situazione di effettivo pericolo e non risulti l’impossibilità di provvedere diversamente al suo soccorso.
Violazione codice della strada: no allo stato di necessità senza un effettivo pericolo
Calcio: la testata a gioco fermo è reato 150 150 Graziella Pascotto

Calcio: la testata a gioco fermo è reato

Si tratta del caso di un calciatore che nell’attesa del recupero della palla finita fuori dal campo, colpiva con una testata un giocatore avversario. L’arbitro non vedeva tale azione violenta che pertanto non veniva sanzionata. Il calciatore tuttavia subiva un processo penale per il gesto compiuto in campo e veniva condannato per il reato di lesioni personali dal Giudice di Pace competente avendo violato volontariamente le regole del calcio ed essendo venuto meno ai doveri di lealtà verso l’avversario.
Impugnata la decisione davanti alla Suprema Corte asserendo il mancato riconoscimento della causa di giustificazione dell’esercizio dell’attività sportiva (si sosteneva che la vicenda si fosse svolta durante lo svolgimento della partita e non a gioco fermo), la Corte di Cassazione confermava quanto statuito dal Giudice di Pace.
La Corte (sentenza n. 11225 depositata il 16.3.2023) ha ritenuto impossibile ridimensionare l’episodio violento e catalogarlo come mero frutto di un eccesso di agonismo sportivo. Il Giudice di Pace aveva infatti constatato l’assenza di collegamento funzionale tra l’evento lesivo e la competizione sportiva e una violenza sproporzionata in relazione alle concrete caratteristiche del gioco e alla natura e rilevanza dello stesso.
Calcio: è reato la testata all'avversario a gioco fermo
Proroga delle concessioni balneari: il Consiglio di Stato disapplica anche il “milleproroghe” 150 150 Graziella Pascotto

Proroga delle concessioni balneari: il Consiglio di Stato disapplica anche il “milleproroghe”

Proroga delle concessioni balneari: il Consiglio di Stato disapplica anche il “milleproroghe”
L’art. 12, Direttiva 2006/123/CE, laddove sancisce il divieto di proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è norma self executing e quindi immediatamente applicabile nell’ordinamento interno, con la conseguenza che le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle suddette concessioni sono con essa in contrasto e pertanto, non devono essere applicate.
Così ha deciso il Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 1.3.2023, n. 2192 sul ricorso presentato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) contro il comune di Manduria che aveva prorogato fino al 2033 tutte le concessioni demaniali marittime.
La sentenza però riguarda più in generale tutte le proroghe delle concessioni balneari, quindi anche quella prevista fino alla fine del 2024 contenuta nel recente decreto “Milleproroghe”.
Dal Reddito di cittadinanza al MIA: la bozza del Governo 150 150 Graziella Pascotto

Dal Reddito di cittadinanza al MIA: la bozza del Governo

Dal Reddito di Cittadinanza al MIA
Si tratta, per ora, solo di una bozza di Decreto Legge predisposta dal Ministero del Lavoro che andrà a ridefinire il Reddito di cittadinanza anche nel nome: da settembre si chiamerà MIA (Misura di Inclusione attiva).
Secondo la bozza garantirà un assegno mensile di massimo € 375 (prima erano € 500) per gli occupabili e di € 500 (prima erano € 780,00) per i non occupabili, con quest’ultimi che potranno vedere lievitare ulteriormente la cifra con un contributo per l’affitto. La durata per gli occupabili si riduce da 18 a 12 mesi e il tetto ISEE passa da € 9.360,00 a € 7.200,00.
Il testo dovrà passare il vaglio di fattibilità del Ministero dell’Economia circostanza che non esclude modifiche.
(ANSA)
Multa da autovelox: annullata su strade a doppia linea continua 150 150 Graziella Pascotto

Multa da autovelox: annullata su strade a doppia linea continua

La Corte di Cassazione (sentenza n. 5078 del 17.2.2023) ha annullato la multa per eccesso di velocità ad un automobilista fotografato dall’autovelox lungo una strada con la doppia linea continua.
Non trattandosi di via a scorrimento veloce ma a doppio senso era necessaria la contestazione immediata da parte degli agenti.
In altre parole, se la strada ha una sola corsia non può essere definita a “scorrimento veloce” e poiché solo in queste ultime può essere posizionato l’autovelox per rilevare le violazioni dei limiti di velocità, se la violazione viene commessa in una strada con una sola carreggiata e viene rilevata con lo strumento elettronico, la multa andrà annullata.
Multa da autovelox annullata: la doppia striscia non sufficiente a qualificare la strada come urbana di scorrimento