Diamanti, fallimento IDB: recupero delle pietre lasciate in custodia entro l’8.3.2019
Con Sentenza n. 43 del 15.1.2019, il Tribunale di Milano, ha dichiarato il fallimento di Intermarket Diamond Business s.p.a. (I.D.B. s.p.a.), la società che vendeva diamanti negli sportelli di Unicredit e Banco BPM (ex Banco Popolare).
Il provvedimento in oggetto ha assegnato termine sino al 8.3.2019 per il deposito dell’ammissione allo stato passivo per i creditori e per i terzi che vantino diritti reali e mobiliari su cose in possesso del fallito, fissando l’udienza del 8.4.2019 per l’esame dello stesso.
Diversi cittadini, purtroppo, conservano i diamanti acquistati nella stessa società fallita Idb ed ora hanno termine sino all’8 marzo per chiederne la restituzione al curatore fallimentare. Se non si attiveranno entro il termine indicato perderanno i propri diamanti che saranno acquisiti dalla procedura fallimentare.
Per tutti i coinvolti che non abbiano ancora provveduto, e’ necessario chiedere subito al curatore del fallimento della società Idb di farsi restituire i diamanti, secondo le procedure previste dalla legge fallimentare.
I diamanti dei consumatori infatti non saranno registrati tra i beni sequestrati e quindi potranno essere recuperati ai sensi dell’art 87-bis L.F.
Gli investitori che invece hanno ritenuto di custodire diversamente i preziosi, possono valutare azioni per il rientro del capitale investito nei confronti delle banche.
Il fallimento di Idb s.p.a. rende ancora più evidenti i termini di responsabilità delle banche che, come aveva spiegato l’Autorità Antitrust nel suo provvedimento – fornivano “ampia credibilità alle informazioni contenute nel materiale promozionale delle due società, determinando molti consumatori all’acquisto senza effettuare ulteriori accertamenti”.
L’Antitrust, nell’ottobre 2017, aveva infatti multato per più di 15 milioni di euro due società venditrici di diamanti (Idb s.p.a. e Diamond Private Invesment) e quattro banche (Intesa San Paolo, Unicredit, Banco Bpm e Monte dei Paschi di Siena) che hanno venduto a prezzi gonfiati le loro pietre a ignari clienti, spacciandoli per investimenti sicuri e senza informare dei rischi reali e dell’impossibilità di rivendere i preziosi acquistati. Tale decisione è stata confermata dal Tar del Lazio nel novembre 2018.
Lo studio è a disposizione per tutelare coloro che devono ancora attivarsi per recuperare le pietre e i propri risparmi.
https://www.panorama.it/economia/soldi/diamanti-truffa-altroconsumo-investimenti-risparmio/